La missione Morijo-Porrò è situata in un altipiano ad oltre 2000 msl. (Morijo 2070, Porrò 2450), nella regione settentrionale del Kenya, (Rift Valley Province, Samburu District, Diocesi di Maralal), a circa 40 Km da Maralal, a 200 Km. Dal Lago Turkana. Un vento secco e salubre rende il clima mite in tutte le stagioni (la temperatura media annuale va dai 15° di notte ai 25° di giorno). Le vie di comunicazione non sono molto agevoli, perché le strade di terra battuta diventano spesso impraticabili durante la stagione delle piogge (marzo-maggio) e possono essere percorse solo da macchine fuoristrada.
Economia
Attività economiche a Morijo
L'attività economica principale resta quella tradizionale dell'allevamento di bestiame (mucche, cammelli, capre e pecore), mentre l'agricoltura è prevalentemente di sussistenza. Il governo cerca di incoraggiare la sedentarietà, suddividendo il territorio in "Group ranch" (comunità agricole), di estensione variabile (dagli 8 ai 10 Km²) che vengono dati in usufrutto ad un gruppo di famiglie (circa 300) le quali potranno allevare bestiame e coltivare i campi. La gestione è affidata ad un comitato, formato dagli anziani (secondo l'uso africano) che stabilisce la modalità dello sfruttamento del pascolo ma che soprattutto deve riservare parte del territorio a servizi di pubblica utilità (dispensari, scuole, negozi, ecc.), i quali vengono considerati di proprietà dello Stato.Le famiglie più fortunate difficilmente possono permettersi di vendere più di due o tre mucche all'anno, il cui ricavato non può essere sufficiente a mantenere i spesso numerosi componenti il nucleo familiare.
Situazione scolastica
Un'aula di scuola primaria
Il sistema scolastico Kenyano prevede, oltre all'asilo, due ordini di studi, prima di poter accedere all'Università. La "Primary", (che corrisponde alle nostre scuole Elementari e Medie) e la "Secondary" (la scuola Superiore). La missione ha il carico di 15 "Nursery" (l'asilo: uno per ogni comunità) e di 9 Primary (6 fino all'ottavo anno e 3 fino al quarto): essa provvede, cioè, alla costruzione degli edifici, al cibo, alle divise e al materiale scolastico degli alunni.Tuttavia talvolta mancano i locali dove svolgere le lezioni (è il caso di 3 Nursery dove i bambini sono costretti a rimanere all'aperto) e qualora ci siano, essi sono spesso fatiscenti o pericolanti, perché costruiti da molti anni e con materiali deperibili, come legno e fango. Inoltre le aule, stipate di ragazzi (la Primary di Morijo ha più di 250 alunni e soltanto 8 insegnanti) dispongono raramente di lavagne e di banchi per poter svolgere le lezioni in un ambiente confortevole.
La missione insieme con il "Morijo Community Dispensary fornisce alla popolazione molti servizi utili: oltre al già citato dispensario, vi è anche un laboratorio di falegnameria, un mulino e un'ambulanza che viene utilizzata per assistere le partorienti o per vaccinare i bambini. Tuttavia si opera spesso in condizioni limite e le risorse umane ed economiche sono talvolta appena sufficienti per soddisfare le esigenze di una comunità in continua crescita che necessita di aiuto spirituale e materiale.
Popolazione
Un incontro di pace tra diverse tribù
La missione serve un territorio molto vasto (circa 1600 Km²) , nel quale vivono circa 25000 abitanti, appartenenti alle tribù dei Samburu e dei Turkana, tenacemente legati alle loro tradizioni secolari che vengono tramandate di generazione in generazione. Si tratta di comunità gerontocratiche, cioè guidate dal Consiglio degli Anziani. Il numero degli abitanti della zona di Morijo-Porrò, tuttavia non né sempre facilmente quantificabile sia perché la popolazione è dedita essenzialmente al semi-nomadismo, sia perché in questi ultimi due anni si è scatenata una sanguinosa e funesta lotta tribale. Gruppi di veri e propri predoni, infatti, compiono delle frequenti incursioni nei territori confinanti, con lo scopo di razziare il bestiame, uccidendo e facendosi uccidere, innescando una reazione a catena di vendette e di ritorsioni che non hanno mai fine.
Situazione sanitaria
Assistenza ai bambini
Nell'altopiano di Morijo sono quasi del tutto assenti la malaria o altre malattie tropicali, ma la popolazione vive ugualmente in condizioni igienico-sanitarie spesso precarie. Il problema più grave rimane la mancanza d'acqua potabile. Le donne sono spesso costrette a raccogliere l'acqua piovana (talvolta dalle pozzanghere o dagli acquitrini) la quale, se non viene opportunamente bollita e filtrata, provoca dissenteria, infezioni intestinali ecc., cause troppo frequenti di decessi, soprattutto tra i bambini.I servizi sanitari governativi si rivelano quasi sempre inefficienti o totalmente incapaci di far fronte alla situazione. Infatti se è vero che si può trovare un dispensario statale ogni 20 Km. circa, è anche altrettanto vero che quasi sempre si tratta di strutture non efficienti in quanto, spesso, non dispongono di materiale sanitario e quasi sempre sono privi di medicineAlla gente non rimane che affidarsi al dispensario della missione, il quale può offrire aiuto ed assistenza ad un gran numero di ammalati, anche se spesso ci troviamo impossibilitati a soddisfare le reali necessità di una comunità così grossa.
La missione
Bambini in una scuola della misisone
La missione dunque opera in questa realtà di grande povertà ma la popolazione ha dimostrato di possedere notevoli risorse umane, un patrimonio che sta già dando i suoi frutti e che fa sperare in un futuro di grande sviluppo per questa zona. Il Samburu, infatti, è fiero di assumersi la responsabilità di realizzare qualsiasi progetto utile alla collettività. Per questo motivo si è voluto costruire un comitato (The Morijo Community Dispensary), formato da rappresentanti delle sedici comunità della zona, il quale si occupa di gestire alcune attività come il funzionamento e la manutenzione del pozzo dell'acqua potabile, il dispensario e il trasporto di materiali ed animali per mezzo di un camion.
Non meno importante è il problema della mancanza di acqua potabile. Se infatti Morijo dispone già di acqua potabile (grazie ad un pozzo scavato nel 1998) ora si rende necessario fornire questo bene fondamentale a tutte le comunità, le quali vedrebbero migliorata di molto la propria situazione sanitaria, con la drastica diminuzione del rischio di alcune malattie.
Se il capitale iniziale è stato fornito dalla missione, per un terzo dallo Stato e per il rimanente terzo dalla popolazione locale, ora il Morijo Community Dispensary si sta dimostrando un organismo efficiente che sa svolgere in piena autonomia e con profitto i compiti che gli sono stati assegnati. Se molto è stato fatto, molto rimane ancora da fare. Alcuni settori, infatti, come quello dell'educazione e della salute pubblica, hanno bisogno di interventi immediati ed efficaci. Siamo fermamente convinti che la scolarizzazione sia uno strumento fondamentale di progresso e di promozione umana oltre che sociale. Per questo motivo riteniamo importante dedicare ogni sforzo per consentire ad alcuni ragazzi di proseguire gli studi superiori, offrendo loro la possibilità di frequentare la Secondary e tutte le Scuole professionali presenti in Kenya.